RIASSUNTO IN 500 CARATTERI: la tua prossima meta potrebbe essere il Passo Invergneux in MTB da Cogne se ami i percorsi veri, quelli che ti fanno guadagnare ogni metro. Non serve essere un pro, basta voglia di esplorare e un pizzico di follia. Tra risate, panorami e forature, scopri che la montagna non si conquista: ti accoglie, se la rispetti.
“Uno dei 5 più bei singletrack delle Alpi”
Ride
Così scriveva la rivista svizzera “Ride” in un suo numero del 2014. Il Passo Invergneux in MTB era nei miei “buoni propositi 2017” fin da dicembre scorso quando lassù c’erano metri di neve. Quando farlo era un’incognita ma la sorte ha voluto che sia Sergio che io volessimo salire ed alla fine…

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L’inizio dell’avventura – direzione Cogne
Ore 5:30, Saluggia. La colazione dei campioni: ceci e cipolle.
Un’accoppiata che fa sorridere tutti, ma a me dà la carica giusta. In autostrada saliamo sulla Kia Carnival di Speedy, una macchina insospettabilmente perfetta per trasportare tre bici e quattro biker carichi di entusiasmo. Speedy è un cavallo di razza: corre e vince in MTB e CX. Io, più da ronzino, lo seguo con curiosità (e un po’ di paura). Ma le migliori avventure iniziano proprio così.


Da Lillaz alla salita del Passo Invergneux in MTB
Arrivati a Cogne, i ricordi d’infanzia si mescolano all’emozione del presente. Quel prato di Sant’Orso dove facevo volare l’aquilone ora è il punto di partenza del nostro tour.
Da Lillaz iniziamo a salire: l’asfalto è in ombra, la pendenza non scherza, ma il paesaggio ripaga. I cavalli da corsa – Speedy – viaggiano al doppio della nostra velocità, mentre io e Sergio teniamo botta con ritmo costante.
L’aria profuma di resina, il ginocchio duole un po’, ma la voglia di raggiungere il Passo Invergneux in MTB è più forte.

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Il traverso verso il Monte Creya
Il nostro obiettivo finale di questo Passo dell’Invergneux in MTB è circumnavigare il Monte Creya, quello della miniera Colonna. Il tratto è tosto: sterrato, spinta a tratti, e un lungo traverso che toglie fiato e regala emozioni.
A ogni curva lo scenario cambia: nuvole basse, prati verdi e silenzio assoluto.
Serginio, alla sua quarta volta su questo passo, procede come uno sherpa. Io, un po’ meno agile, spingo la bici sorridendo: “Spingi Serginio! Spingi!”

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Ultima fatica e arrivo al colle
L’ultimo tratto è un mix di sfasciumi e neve residua. Ogni pedalata è una conquista.
E poi eccolo. Siamo riusciti a raggiungere il Passo Invergneux in MTB con i suoi 2.900 metri di libertà.
La vista è spettacolare: neve e cielo. Un luogo che sa di conquista e silenzio.
La discesa – adrenalina pura
La discesa sul versante opposto è da manuale: scorrevole nel primo tratto, tecnica nel secondo, sempre spettacolare.
La Grivola domina lo sfondo, il sentiero si snoda tra rocce e prati.
Poi un piccolo incidente di percorso: taglio una camera d’aria su un sasso aguzzo. Pazienza, fa parte del gioco.
A Gimillan, nuova deviazione per il sentiero 3A.
Il bosco ci accoglie con ombra e profumo di pino, perfetto per l’ultima discesa.

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Il rientro a Cogne
Arriviamo a Cogne stremati ma felici. Immergiamo le gambe nell’acqua gelida della fontana – la chiamano “crioterapia”, noi la chiamiamo felicità.
Un birrone in piazza chiude la giornata: ogni tornante, ogni fatica, ogni sorriso è valso la pena.

Anche il giro è stato bellissimo anche se le forature mi hanno un po’ rotto le palle. La discesa merita ogni singola goccia sudata in salita
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