RIASSUNTO IN 500 CARATTERI – Una salita tosta con paesaggi da sogno e tanta fatica: la Punta Sommeiller in MTB non è una gita qualunque. È un’avventura vera, tra spinta, portage per andare con la bici fino a 3.332 m, tra risate, vette e panorami infiniti. Se ami il cicloalpinismo e le sfide che lasciano il segno, questo racconto ti farà venir voglia di partire subito!
Fatta questa fondamentale premessa, devo affermare che non sono un amante di tutto ciò che c’è scritto qua sopra – in particolar modo del portage – ma l’idea di andare con la bici fino a Punta Sommeiller in MTB mi solleticava assai. Raggiungere quota 3.332 m alla Punta Sommeiller in MTB ha un fascino tutto suo, un misto di follia e avventura che pochi giri possono eguagliare.
Ma qual è la differenza tra andare in bici e con la bici? Ce l’ha spiegata un escursionista che abbiamo incrociato strada facendo:
– andare in bici significa andare in un luogo pedalando
– andare con la bici significa arrivare in un luogo dove la bici non c’entra un cazzo e tu ce la porti su di forza
Insomma, il tizio ha centrato pienamente la questione, poi ognuno ha i suoi gusti…
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Come è nata l’idea (folle) di salire a Punta Sommeiller in MTB
Tutto inizia quando Fabrizio ha pubblicato su Komoot un giro con suo fratello Marculin ed io ho visto le foto delle bici ai 3.332 m di Punta Sommeiller in MTB: la bocca mi si è aperta e la mandibola è cascata come l’emoticon dell’Urlo di Munch…
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In vita mia ero già arrivato in bici ai 3.131m dello Chaberton (un po’ in bici ed un po’ con la bici) e poi ai 3.084m del Col Leynir, da cui avevamo poi provato a salire al Taou Blanc fermandoci a quota 3.150 m (lì invece era solamente con la bici). Ma Punta Sommeiller in MTB rappresentava un nuovo livello, un colpo all’asticella, una sfida che non potevo ignorare.
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Faccio la proposta a Chicco e sembra interessato: dice che sarebbe una bella avventura. Lui è una bestia a camminare ma è poco allenato in bici. Viceversa, io sono allenato in bici ma a camminare mi rompo i coglioni — soprattutto se devo anche spingere la bici. Ci compenseremo a vicenda dai…
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Avvicinamento a Punta Sommeiller in mountain-bike
Parcheggiamo ai bacini di Bardonecchia. La prima parte è sulla Decauville, un percorso pianeggiante ideale per scaldare le gambe, anche se oggi l’impresa è ardua dato che ci sono 8°. Mentre pedalo penso già a quello che ci aspetta lassù, al ghiacciaio, al vento gelido e alla sensazione unica che solo Punta Sommeiller in MTB può regalare.
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Ogni curva di questa salita, ogni tratto spinto a mano, mi ricorda perché amo queste follie: perché quando sei lassù, con la bici al fianco e il mondo sotto di te, capisci che Punta Sommeiller in MTB non è solo una vetta, ma un’esperienza da vivere con tutto te stesso.

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Attacchiamo la strada che ci conduce al bellissimo pianoro del Rifugio Scarfiotti (chiuso – ahimè) e da lì iniziamo tutti i tornanti verso Pian dei Morti e Pian dei Frati, una delle parti più suggestive di tutta Punta Sommeiller in MTB.
Essendo venerdì ci sono un po’ di moto (la strada è chiusa al traffico il giovedì), ma a noi infastidiscono poco: ex motociclista io e motociclista tutt’ora il Chicco, ci godiamo il passaggio come un tuffo nei ricordi. Tanti Yamaha Tenerè 700 (bellissime) e Africa Twin (che però inizio a trovare un po’ noiosa), qualche Honda XR600, una splendida e anzianotta Yamaha Tenerè 600 in colorazione Gauloise con doppio scarico Leovince.
Pochi BMW GS, qualche moto cinese tra cui una sorprendente Kove 450 Rally. Tutti comunque molto corretti e pronti a rallentare quando ci incrociano. A parte un paio di tedeschi un po’ “arrapati” su KTM da enduro… ma ci sta dai, è il bello di Punta Sommeiller in MTB, dove tutti – su due ruote, motore o pedali – condividono la stessa montagna.
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Ecco il sentiero: andare CON la MTB a Punta Sommeiller
Arrivati al terzo tornante dopo Pian dei Frati parte il sentiero verso la vetta di Punta Sommeiller in MTB, che da qui sembra veramente lontanissima. Inizia la parte più tosta: tre ore abbondanti di spinta e 750 m di dislivello.
Mi ripeto: io detesto spingere la bici in salita (e pure in discesa), ma oggi lo trovo quasi accettabile, forse perché l’obiettivo è chiaro — arrivare in cima a Punta Sommeiller in MTB, dove ogni passo avvicina un sogno.
Con il Chicco ce la raccontiamo, ci fermiamo ogni tanto per osservare il panorama, senza fretta. Bello. Non direi una fatica piacevole, ma quasi accettabile. Quasi… E mentre guardo verso l’alto, il sentiero che serpeggia tra le rocce mi ricorda quanto sia affascinante questa sfida chiamata Punta Sommeiller in MTB.
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Detto – Fatto
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Arriviamo al colle e poi affrontiamo l’ultimo strappo verso la cima di Punta Sommeiller in MTB, dove avviene anche il piacevole incontro della giornata. Donna di bella presenza, fisico scolpito, sui quarant’anni, che vampetta leggiadra da una roccia all’altra. Le chiedo se manca molto alla cima e lei risponde in inglese: “…to the summit? Not much! Oh, with the bike: amazing…”.
Un sorriso, un cenno d’intesa, e continuiamo la salita verso il sogno di ogni cicloalpinista: Punta Sommeiller in MTB.
Finalmente la croce di Punta Sommeiller con le nostre MTB a 3.332m
Finalmente la croce. Finalmente Punta Sommeiller in MTB, conquistata con le nostre bici dopo ore di spinta, fatica e meraviglia. Siamo lassù, con le nostre MTB a 3.332 m, e il mondo sembra minuscolo sotto di noi.
Da quassù la vista è da togliere il fiato: alle nostre spalle l’imbocco della Valsusa con il Musinè, la Sacra di San Michele e, in lontananza, Torino e Superga. Più sulla destra il Ciantiplagna (meta di una bella gita con il Roby G.) e l’Albergian (altra gita con Sir Gino). Sulla sinistra il Rocciamelone (altra salita a piedi con il Teo Frez). Di fronte a noi la conca di Bardonecchia, lo Chaberton, la Barre des Écrins e il Galibier.
Trecentotrentuno metri sotto di noi si intravede il Colle del Sommeiller, il bivacco, il laghetto e una distesa di moto e fuoristrada parcheggiati. Oh. Sarà per il vento che spinge le nuvole veloci sopra di noi, sarà che oltre i 3.000 metri si sfarfalla sempre un po’, sarà perché di terreno intorno a noi ce n’è poco, ma Punta Sommeiller in MTB dà davvero la sensazione di volare. È uno di quei momenti in cui tutto ha senso, in cui la fatica diventa libertà.
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(tutte questi paroloni pazzeschi li ho presi da Wikipedia eh)
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Ghillo: Canyon full in alluminio Ruote da 29
…entrambe roba di dieci anni fa…
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Chicco lancia il drone per un po’ di video, mangiamo qualcosa, ci godiamo la vetta e poi ci prepariamo alla discesa che è per la maggior parte pedalabile fino al colle, ad esclusione dei tratti più rocciosi. Proseguiamo verso il Rif. Galambra, ormai in rovina, dove ci fermiamo per qualche minuto. All’interno vedo una finestra con un drappo arancione che sventola, il vento fischia tra le poche travi che rimangono del tetto, una sorta di rumoroso silenzio. Emozione…
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Ricominciamo la discesa in Valfredda su ghiaioni e sfasciumi finchè ad un certo punto vedo qualcosa che luccica davanti alla mia ruota. Mi fermo e lo raccolgo. Un tappo arrugginito e bucato da colpi di proiettile. Guardo meglio.

SARDINE ALL’OLIO DI OLIVA
F. POLLET (BUCO DI PROIETTILE)
FORNITORE DI S.M. (SUA MAESTÀ) IL RE D’ITALIA
Probabilmente il rancio degli alpini della 1° o della 2° guerra mondiale. Se c’è scritto S.M. IL RE D’ITALIA è una scatola che avrà minimo 80 anni. Chissà cosa avrebbe da raccontare questo pezzo di latta…
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Superati i ghiaioni il sentiero si fa poco pedalabile, è un sentiero per gli alpeggi e le vacche anche se ci sono tracce di pneumatici di MTB e (forse) moto da trial. Questo è il tratto che mi è piaciuto meno, complice anche la stanchezza che inizia farsi presente e soprattutto la sete.

(anche se non visibile in foto)
Arrivati al torrente di fondo valle il sentiero torna perfettamente pedalabile e di lì a poco arriviamo alle grange Valfredda, dominate dall’alto dallo forte dello Jafferau. Il sentiero diventa strada sterrata che ci riconduce alla Decauville e poi alla macchina…
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Birrazza e aperitivo a Bardonecchia e poi a casa per le 22.00
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Riassunto: giro per gli amanti del cicloalpinismo…
Panorami? Pazzeschi ☑️
Le fatica per arrivare CON LA bici a 3.332m è stata ripagata? Sì ☑️
Lo rifarei? AhAhAh. Fatto è fatto. Basta così… 😁
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Però mentre passavo vicino alla stazione di Beaulard mi è tornata una gran voglia di fare il giro del Passo della Mulattiera quindi direi che…
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Comunque sia: AMAZING 💋
⚠️ NOTA IMPORANTE: se non siete amanti del cicloalpinismo e conseguente portage/spintage/pousage non prendete in considireazione questo giro impegnativo. Metà dislivello pedalando, metà spingendo (la maggior parte) e portando a spalla (pochi tratti)
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