RIASSUNTO IN 500 CARATTERI: fotografare mentre pedali non richiede attrezzatura costosa. Se ami ciclismo bikepacking e fotografia allo sai che conta più l’occhio che il sensore. Anche uno smartphone economico può bastare se scatti con leggerezza con idee chiare e voglia di raccontare il viaggio. Less is more: porta con te solo ciò che userai davvero.

Quando ti prepari a un giro epico – o almeno nelle intenzioni – spunta sempre lei: la domanda che tormenta chi ama ciclismo bikepacking e fotografia. La conosci, vero?

La porto o non la porto?

Sto parlando della mia reflex Nikon D7500 che ti fa sentire un National Geographic mancato ma pesa come un lingotto di piombo. Ogni volta penso: “Questa è la volta buona, la porto!” ma poi resta sempre a casa. Fine della discussione.

Certo che quando porto la reflex è per una buona occasione, come per fotografare la via lattea durante il finesettimana sull’altipiano della Gardetta

Ciclismo bikepacking e fotografia: notte all'Assietta
In questo caso invece ero sull’Assietta in moto, situazione in cui la reflex ha un motivo in più per essere portata

Il taccuino delle buone intenzioni: reflex, mirrorless e compatte

Allora guardo i produttori di mirrorless: piccole, leggere, con belle ottiche ed una qualità fotografica superiore. Wow ne voglio una ma poi mi chiedo:“Ma davvero me la porterei dietro?”. Risposta: no.

Quindi la mia curiosità va verso le compatte evolute tipo la Sony RX100 VII. Bellissima, con prestazioni incredibili e le dimensioni di un pacchetto di gomme da masticare. Starebbe anche in tasca tranquillamente ma a quel prezzo avrei il coraggio di usarla in mezzo a polvere, sudore e fango? E la risposta è nuovamente negativa.

Ciclismo bikepacking e fotografia: con la mirrorless al Colle del Sommeiller
Durante il fine-settimana in bikepacking dei CaniSciolti abbiamo condiviso la mirrorless Sony di Moreno. Gran bel pezzo di meccanica ma la scomodità di prenderla e riporla nello zaino fa passare la voglia di scattare

L’idea geniale: uso lo smartphone! (Forse…)

E allora ecco la soluzione che illumina la mente del cicloturista medio: lo smartphone super pro.
Quelli con zoom ottico x4, sensori giganti e software IA di ultima generazione. Perfetto, no?

Sì teoricamente, finché nella mia mente non fa la sua comparsa il classico “smartphone sudato”, schiacciato tra barrette di cioccolato e camere d’aria. Ah non ultimo: a me il telefono cade spesso. Diciamo creativamente spesso e nelle situazioni più strane, anche mentre vado in bici. Quindi portarmi in tasca 1.500 € di delicatezza tecnologica può essere la situazione ideale? Ennesima risposta negativa…

Ciclismo bikepacking e fotografia: il vincitore (inaspettato)

Alla fine, dopo mille indecisioni, ha vinto lui. Un telefono economico, uno smartphone Motorola G72 di qualche anno fa, un onesto lavoratore della fotografia:
– grandangolare decente
– lente normale che fa il suo dovere
– zoom digitale che regge fino a x2 prima di soccombere

Ma sai una cosa?
Con qualche “colpetto” in Lightroom Mobile ci tiro fuori immagini che stampo in 20×30 senza alcun problema. Le foto per il blog e per i social escono bene. Perchè andare a cercarmi problemi inutili? Less is more…

Ciclismo bikepacking e fotografia: un semplice smartphone può comunque immortalare momenti stupendi
Usare l’immaginazione per sopprerire alle mancanze tecniche. Inquadratura bassa. Linee guida che sfuggono. Soggetto sui terzi. Mi ritorna alla mente il bellissimo libro che consiglio a tutti: L’occhio del fotografo – Michael Freeman – Ed. Logos

E poi:

  • pesa poco
  • costa pochissimo
  • non mi fa venire la tachicardia quando cade
  • lo porto ovunque
  • e scatto sempre
Ciclismo bikepacking e fotografia: la potenzialità di PeakFinder
Non ultimo c’è la comodità di avere alcune app che si integrano perfettamente con la fotocamera come ad esempio PeakFinder per l’identificazione delle montagne

Ciclismo bikepacking e fotografia: less is more. La grande rivelazione

È qui che capisci che sei un pedalatore pane&salame, uno che bada alla sostanza: nel ciclismo bikepacking e fotografia non vince chi ha l’attrezzatura migliore, ma chi riesce a usarla davvero.

Ciclismo bikepacking e fotografia ma non solo… anche in MTB il discorso non cambia: Chicco fotografa mucche&panorami sulle prealpi tra Biella ed Ivrea

L’attrezzo giusto è quello che porti
Non quello perfetto sulla carta, quello perfetto per te.

L’occhio conta più del corpo macchina
Impara a leggere la luce, a giocare con ombre e colori, a raccontare un momento.

Avere un’idea fa la differenza
Cosa vuoi catturare? La fatica? Il vento? La curva? La polvere? Ogni storia comincia da un’intenzione.

Viaggiare leggeri libera la mente
In bici ogni grammo pesa, anche mentalmente. Una reflex che riposa nello zaino è un peso inutile.

Comunque anche per la fotografia tradizionale avevo affrontato un discorso simile a quello per ciclismo bikepacking e fotografiaLo potete trovare a questo link

Pedala leggero, scatta meglio

Alla fine il miglior connubbio per ciclismo bikepacking e fotografia è quello che ti fa venire voglia di scattare. Che sia un telefono economico o una compatta top di gamma, quello che conta è come guardi il mondo mentre pedali. La bici ti porta lontano. La fotografia ti fa fermare il momento.
E insieme creano un piccolo miracolo: vedere davvero mentre viaggi.

Less is more. Sempre.
E ricordati: pedala leggero e scatta ancora più leggero.

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