| 118km | 3.728m+ | www.strava.com/activities/1714741191

La prima volta in cui sentii nominare il “doppio Stelvio” ero sul volo Tenerife – Orio in compagnia di Gregorio e Mary. Loro l’avevano già fatto ed a sentirne il racconto mi sembrava quasi fantascienza. Salire entrambi i versanti Italiani dello Stelvio nello stesso giorno… 😮
Poi l’anno scorso andai a fare lo Stelvio dal versante di Bormio in compagnia di Sergio e Giamma e mentre scendevo le scale dell’Hotel Eira di Bormio vidi una cartina: il doppio Stelvio veniva descritto come la tesi di laurea del ciclista amatoriale.
I numeri sono – per me – spaventosi:
Bormio – Stelvio 21.5km e 1533m di dislivello
Prato – Stelvio 24.5km e 1808m di dislivello

Tra le due salite vari chilometri di discesa e saliscendi che avrebbero aggiunto altro dislivello. Durante l’inverno 2017/2018 sulla porta di casa c’era attaccato un post-it con sopra scritto a pennarello DOPPIO STELVIO: come disse Giulio Cesare: il TARLO è tratto… 😎
Arriva l’estate ed arriva anche un po’ di gamba ed arriva anche la voglia di tentare il doppio Stelvio; il giorno prescelto è giovedì 19 luglio e lo farò in solitaria perchè voglio salire al mio passo, facendo tutte le pause fotografiche che mi garbano e riposando quando ne ho voglia. 

Doppio Stelvio in bici da corsa: la partenza da Bormio
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Così un pomeriggio di metà luglio ho caricato nel baule bicicletta, materassino, vestiti e vettovaglie sono partito in direzione Bormio. Dopo 3 ore e 1/2 di viaggio arrivo a Tola Valdisotto e trovo un bel parcheggio panoramico. E’ il posto ideale per lasciare l’auto, a 7km dall’inizio della salita, giusto per scaldare le gambe…

Doppio Stelvio in bici da corsa: la partenza da Bormio
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Dopo un lauto pasto dopo mi rilasso leggendo un libro e guardando il giorno spegnersi. Alle 22 mi chiudo nel sacco a pelo: domattina dovrò essere fresco e comunque ho la consapevolezza che l’emozione mi sveglierà presto…

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Ore 5.34 apro gli occhi. Scarico la bici, monto le ruote, preparo l’abbigliamento e la borsa da sella. Colazione con fagioli di Saluggia e cipolle di Tropea: un bel carico di proteine prima di una gran faticaccia…

Doppio Stelvio in bici da corsa: sulla strada verso l'Umbrail pass
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Foto di rito al primo degli 88 tornanti totali della giornata (40 + 48). In questo momento tutto bene anche se fa un bel freddo, ma nell’arco di pochi km la temperatura salirà rapidamente ma solo quella percepita…

Doppio Stelvio in bici da corsa: in zona dei bagni vecchi di Bormio
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Galleria poco prima della zona termale dei Bagni Vecchi. Fin qua è pura fatica e dolore alla gambe, evidentemente il riscaldamento non è stato sufficiente…

Doppio Stelvio in bici da corsa: le gallerie
Inizia il tratto delle gallerie e qua le gambe stanno già girando abbastanza bene, salgo con il mio ritmo ma sereno. La mente è sgombra da pensieri pesanti…
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Doppio Stelvio in bici da corsa: il tratto al 14%
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I chilometri sono tanti così come il dislivello per cui oggi mi impongo di usare un rapporto superiore a quello che userei normalmente. Salgo tutto con il 34-28 ed in alcuni tratti metto il 32 (sempre sia lodato) per far frullare le gambe senza caricarle troppo…
In questo tratto ad esempio userei volentieri il 34-34 della nuova cassetta Shimano Ultegra ma semplicemente non ce l’ho quindi amen…

Doppio Stelvio in bici da corsa: la cascata del Braulio
Alla cascata del Braulio (il fiume non l’amaro) inizia il famoso e panoramico serpentone dei tornanti
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Doppio Stelvio in bici da corsa: il serpentone dei tornanti
Eccolo. Quando inizi a pedalare così presto che te la fai tutta all’ombra…
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Doppio Stelvio in bici da corsa: spunta il sole
Poi il sole spunta da dietro i monti ed inizia a riscaldarmi le ossa…
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Doppio Stelvio in bici da corsa: ultima casa cantoniera
Il pianoro che porta verso l’ultima casa cantoniera…
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L’ultimo tratto, dalla cantoniera al passo è il più tosto. Selfie davanti al cartello. Non vado oltre, a vedere l’altro versante perchè potrebbe venirmi il vomito nel vedere tutta la faticaccia che mi attende…

Quando in cima al passo sei in carenza d’affetto e ti sfondi di Ciokococco e fruttino alla mela…
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Primo Stelvio della giornata conquistato. Ore 9:05
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Breve discesa sulla stessa strada ed arrivato alla cantoniera entro in Svizzera…
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Bellissima la discesa in Svizzera!
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Tipico paesaggio elvetico
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Il paese di Santa Maria
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A Prato allo Stelvio faccio una bella pausa, acqua + cibo. Da qui iniziano i 25km di salita verso il passo…
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Qualche km dopo Prato c’è un punto in cui, alzando lo sguardo, vedo il passo 1.500m sopra la mia testa e mi sento stanco al solo pensiero di dover portare il mio peso fin lassù con la sola forza delle mie gambe. Arrivare all’hotel Bellavista è difficile: dopo 30km di discesa le gambe si sono raffreddate e la testa rilassata. E’ proprio quest’ultima che mi causa maggiori problemi, sento una voce che mi dice: lascia perdere, non ce la farai, prendi l’autobus! 🙁

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Il versante trentino è veramente tosto. Le pendenze sono sempre tra il 7 ed il 9.5% per cui al Ristorante Rocca decido di fermarmi: acqua e succo di frutta sul balcone panoramico, la barista parla tedesco con gli italiani e italiano con gli inglesi, di una simpatia veramente disarmante. La testa di rilassa un po’ ed i pensieri negativi si placano…

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Da qua le pendenze sono tutte oltre l’8% e trovo un ritmo che mi permette di salire. Le gambe sono ancora “relativamente” fresche, la testa un po’ meno: è arrivato il momento di cercare le risorse nascoste, sia fisiche che psicologiche…

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E poi mi si apre davanti questo spaventoso panorama. Un nuovo serpentone di tornanti che condurranno al passo. Tutti al 9%

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Sulla strada ci sono tantissime moto ed ovviamente tantissimi ciclisti armati di tutto punto: il carbonio la fa da padrone per telai e cerchi. Ma c’è anche ci sale con una bici da turismo e INFRADITO, con orgoglio e disprezzo sputando sulle bici in carbonio da 10.000€ 😛

Eccolo lassù, il bastardo… boia chi molla
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Il panorama dell’Ortles alle mie spalle…
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L’umore è tornato alto quando passo davanti al fotografo…
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Dai ultimi 3km ed il doppio sarà fatto!!!
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Ultimo chilometro…
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Ultimo tornante…
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Doppio Stelvio: FATTO!!!
Prima di qualsiasi foto di rito al cartello, prima di tutto: panino con i crauti e birra!!! Yea…
In realtà non ho fame ma solamente una sete pazzesca, un’arsura che non sembra placarsi neanche con litri di acqua e birra…
Per il resto le sensazioni sono ovattate, mi sento svuotato ma in pace con me stesso e sinceramente è stata impresa un po’ sopra le mie capacità e possibilità. Però ormai è fatta e se dovessero chiedermi di rifarlo… boh… dovrei ragionarci un po’ 😀

Festeggio il tutto così. Panino con i crauto – ma senza salsiccia – e birrone…
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Il paninaro si offre di farmi una foto. E allora grazie 1000, mi metto in posa!!! 🙂
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Uno sguardo al versante trentino. Me li sono pedalati tutti. E pure quelli nascosti oltre, nel bosco. Mi torna in mente il titolo del libro di Giacomo Pellizzari
Ma chi te lo fa fare? Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita

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Secondo selfie della giornata davanti al cartello…
Al primo selfie ero più fresco. Al secondo più soddisfatto… 🙂

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Un ultimo saluto al passo. Siccome penso di essermela meritata mi regalo una bellissima maglietta tecnica Nalini dedicata allo Stelvio…

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Arrivo alla macchina e mi riposo un attimo. E cosa c’è di meglio per festeggiare che un bel Chinotto? Di Lurisia ovviamente…
Mi cambio e poi mi metto al volante, arrivo a casa alle 22 ed un pensiero mi ronza in testa: 6 ore fa ero al Passo dello Stelvio. Ora sono a Saluggia. Ma che figata…

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