Sono le 5.15 mentre sto imburrando il pane appena uscito dalla piastra per la mia classica colazione pre-giro epico: pane burro e miele. Mi arriva un messaggio, è Sandrino che scalpita:”apri il garage” 🧇
Bici in macchina, partiamo in direzione Oulx dove parcheggiamo, come sempre, al supermercato “le Baite”. Fa un gran freddo ed infatti il termometro della Seat Leon Cupra FR Cosworth 4WD StationWagon indica 12.6° ma secondo me ce ne sono meno 🥶
Alle 7.10 siamo in sella con i manicotti ed il nostro classico ritmo “accazzo” verso Bardonecchia, il freddo è notevole, attraversiamo l’abitato e mentre dirigiamo verso Melezet arriva anche il sole che ci accompagna per tutta la fantastica salita dell’altrettanto fantastico Colle della Scala dai cui ultimi tornanti ci godiamo un panorama incredibile sulla conca di Bardonecchia 🏔️



Ci siamo imposti una rigorosa tabella di integrazione e quindi a fine salita decido di fare spazio nella pancia: pausa cacca dietro da un secolare larice della sassonia seguita dal primo panino tacchino e sottiletta. Ci aggiungo anche una barretta nocciole e cioccolato 🍫
Discesa su Briancon da dove agganciamo la statale che in una quarantina di km ci condurrà a Guillestre; in questo tratto c’è poco da raccontare perchè è abbastanza trafficata anche se i paesaggi sono comunque piacevoli.



All’ingresso del paese di Guillestre vedo il classico cartello posto all’inizio di una salita “hors catégorie” ed indica:”Boucle de l’Izoard – 96.6km – 1km” 🤔
Ci ragiono un attimo. Se il Tour de France è anche chiamato “la gran boucle” ossia “il gran giro – il grande anello” allora i chilometri indicati si riferiscono l’anello completo Guillestre – Izoard – Briancon – Guillestre 💡
Nel frattempo però Sandrino si è fatto silenzioso “…oh tutto bene?” – “…sì sì tutto bene…” ma continua a rimanere stranamente sottotono. In centro a Guillestre troviamo una piazzetta all’ombra, abbiamo già fatto metà dei chilometri totali ma meno di 1/3 del dislivello, è meglio riempire i serbatoi perchè le salite vere devono ancora iniziare, così ci fermiamo a mangiare qualcosa, finchè ad un certo punto Sandro rompe il silenzio:
“…senti! C’è qualcosa che non mi torna! Sul cartello c’è scritto 96km all’Izoard. Noi in salita saliamo a 10km/h. Sono le 10.30 del mattino. Ho fatto due conti ed arriveremo in cima per le 20.30! Ma io ho detto a Serena che sarei stato a casa per le 19.30! E poi dopo l’Izoard dobbiamo ancora scendere a Briancon e fare il Monginevro! Arriveremo a casa a notte fonda…”
Capisco l’inghippo e da gran bastardo gli rispondo:
“…mi sa che Komoot ha sbagliato i conti. Dobbiamo fare 96km di salita. Non ce la facciamo sicuramente per le 19.30 ad essere a casa…”
Sandrino si incupisce ma io non riesco a restare serio 😅
“…mi prendi per il culo?”
I chilometri da Guillestre al bivio per l’Izoard sono lungo il fiume ma fa comunque molto caldo nonostante la strada salga con pendenza minima del 2-3%. Attraversiamo il pittoresco tratto tra due alte pareti di roccia e arriviamo all’attacco della strada per l’Izoard. Subito le pendenze si fanno più impegnative, partiamo con un 11% per poi scendere al 7-8% 😤


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Arvieux è il posto giusto per la pausa pranzo in una panetteria/pasticceria. Alla commessa chiedo, nel mio francese sgangherato, una pizzetta e due tortine indicandole nella vetrinetta. Lei mi chiede “Le gâteau aux figues?” e nel mentre pronuncia, con il suo delizioso accento francese, la parola “figues” il cui suono è “fig” nel mio cervello primitivo si configura una “torta con la figa” che mi rende balbuziente per qualche attimo, finchè le rispondo “oui oui, le gâteau aux figues!” 🍌
Sono le 13 appassate dopo che abbiamo mangiato mangiato la pizzetta e le tortine alla figa caramellata, il sole picchia forte e ripartiamo ma dopo Arvieux c’è il tratto peggiore di tutta la salita, una specie di rettilineo in salita che per 2km ha una pendenza in doppia cifra. Insomma, non proprio l’ideale dopo pranzo e sotto al sole cocente 🥵


Ma noi lo passiamo indenni inneggiando tutti i santi del calendario fino ad arrivare al pezzo dei tornanti, dove il pendenza scende un po’ (ma mica poi tanto eh) ma almeno ci sono i pini ed un po’ d’ombra. Però tutta la stanchezza passa improvvisamente quando, dopo una curva a destra ci troviamo davanti lo spettacolo de la Casse Deserte, una zona rocciosa con i pendii ricoperti di ghiaia ed un paio di pinnacoli di roccia che da sempre si porta dietro una semplicissima descrizione: un paesaggio lunare 🌕





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Bisogna vederlo dal vivo perchè in foto rende un decimo di quant’è bello. Passiamo il piccolo monumento a Coppi e Bobet e facciamo gli ultimi 3km che conducono alla cima, al monumento, alla folla di ciclisti e motociclisti. Anche l’Izoard è fatto ed iniziamo a sentire l’eccitazione di chiudere l’anello mentre sbocciamo un Don Perignon… ah no… era una bottiglia da 1l di acqua frizzante ma il prezzo era all’incirca lo stesso… 💸


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La discesa su Briancon è puro divertimento ma l’aria da fresca e piacevole torna ad essere rovente così a Briancon, prima dell’ultima salita ci concediamo un’ultima pausa con cibo non convenzionale per il ciclista medio.

Ma noi siamo ciclisti “accazzo” per cui divoriamo un’altra pizzetta, un coissant e un paio di Coca-Cola che sono l’ideale per qualche minuto di relax prima di tornare sulla strada del Monginevro: sole, sudore e traffico. Non c’è molto altro da aggiungere ma è anche vero che mica ce l’ha detto il dottore di venire qua a faticare… 😇
Il Monginevro ci accoglie con due birre medie ghiacciate al primo bar trovato sulla strada. Al primo sorso mi sembrava nettare degli dei.


Ma il tempo fugge e se vogliamo essere a casa per le 19.30 dobbiamo darci una mossa, così iniziamo la discesa. Sono davanti e ad un certo punto dico a Sandrino “…occhio. Spostati…” e mi soffio il naso al volo, come fanno normalmente i ciclisti 🤧
“…da D.o.P. mi hai riempito gli occhiali…” 😎
Quindi con gli occhiali appannati dal mio moccio facciamo tutta la discesa verso Cesana e poi ancora – al cospetto dello Chaberton – verso Oulx. Anello chiuso. Obiettivo raggiunto. Complimenti. Cinque e pacche sulle spalle. Altro giro epico portato a casa… 🤩
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