Tutto è iniziato – inconsapevolmente – il giorno in cui salii a piedi in cima al Mombarone e, rivolto verso la Valle d’Aosta, vidi una strada che era insolitamente in alto, su una cresta piatta. Il pensiero ovviamente fu di andarci in bici…
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Saltiamo in avanti di un paio di anni. L’altro giorno Sandrino propone un giro inventato su Komoot che ha un’appendice che “potrebbe essere quella strada là” ma con in più il lago Vargno…
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Sandrino, Moreno ed io andiamo a vedere se è “quella strada là”

Io però sono un po’ stretto con le tempistiche perché alle 18.30 dovrò essere ad un matrimonio. Quindi partenze alle 6.55 ed alle 8.10 stiamo già pedalando in quel di Lillianes, valle di Gressoney. Salita su asfalto tra mille tornanti e panorami che trasformano il fondovalle in continue foto di miniature. La strada asfaltata si alterna a tratti sterrati fino a diventare una strada bianca di montagna. Pochissime persone incontrate, si contano sulle dita di una mano, una delle quali non ci guarda neanche in faccia puntando invece il movimento centrale per vedere se c’è il motore. Eh, no. Non c’è…
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Arriviamo all’ultimo bivio e guardando verso l’alto cerchiamo di capire quale sarà la nostra destinazione ma non lo capiamo. Continuiamo all’ombra dei pini, oltre le ultime baite che sono appoggiate su un pianoro stupendo finché ad un tratto incontriamo le ultime lingue di neve: particolare fare a palle di neve il 31 maggio…
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Ultimo sforzo ed arriviamo al colle: alle nostre spalle il Monte Rosa e di fronte a noi una conca selvaggia ed il Mombarone. È incredibile quanto è vicino e poco più in alto di noi!
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Sulla destra si può intravvedere la cima del Mombarone con la sua statua
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Relax all’Alpe Bechera

Arrivati all’Alpe Bechera ci rilassiamo mangiando qualche tramezzino ma il tempo è tiranno se vogliamo andare ancora al Lago Vargno. Leggera risalita e poi lunga discesa in velocità, dove Moreno taglia il fianco della Schwalbe Wiked Will posteriore. Vermicello di gomma e CO2 e si riparte.

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L’attacco del sentiero per il lago ci porta a ragionare sulle tempistiche: meglio non rischiare visto che oltre ad essere invitato sarò anche il fotografo del matrimonio.

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Discesa alla macchina, un po’ di relax sotto ad un ombrellone, autostrada, doccia e via verso il matrimonio più folle della storia con lo sposo vestito da Giulio Cesare e la sposa da Cleopatra…
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