Questo è un giro del tutto inaspettato 🎁
Ore 8.00 – mi sveglio e sto veramente di merda: mal di gola, voce rauca, naso intasato. Mi giro dall’altra parte e ricomincio a dormire. Che Sandrino ci vada da solo in MTB che io sto da schifo…
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Ore 9.30 – mi risveglio e mi sento come nuovo, colazione e sono operativo. Andiamo in MTB dove vuoi…
🥳
Ore 11.00 – bici nel baule della station wagon di Sandrino, direzione Castelnuovo Nigra da cui iniziamo a pedalare. Obiettivo di giornata “Pian delle Nere” o almeno io avevo capito così…
😎
Appena in sella, per evitare tutto l’asfalto in salita, facciamo una deviazione che ricordavo da un vecchio giro fatto in zona e dopo un po’ di “ravanage” agganciamo la sterrata giusta che ci porta a Pian Palasot e poi un sentiero che ci congiunge alla strada asfaltata. Il sole è bello e scalda, sto una goduria rispetto a come mi ero svegliato poche ore prima…
😅

Pian Palasot

Dopo un po’ siamo allo spiazzo panoramico di Pian delle Nere, uno dei posti più belli della zona. Con il piccolo binocolo che ho nello zaino ci godiamo la visuale, da cima Bossola al castello di Croceserra e poi la torre di Zimone, il lago di Viverone, il castello di Masino, le torri della centrale di Trino, la basilica di Superga ed i grattacieli di Torino. Poi ancora il Monte Gelas (zona Col di Tenda) ed il Monviso, per concludere con la più vicina Quinzeina.
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Breve pausa con qualche biscotto e un thermos di thè caldo e poi si riparte…
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Pian delle Nere

Sopra a Pian delle Nere c’è una enorme roccia di quarzo bianco che in determinate condizioni di luce è visibile anche da Saluggia: non sono mai stato e vorrei andarci.
La strada ritorna ad essere sterrata, con una pendenza “impegnativa ma non troppo”, superate le ultime baite continua a salire e salire fino a che non giungiamo sul fianco del roccione bianco. Obiettivo raggiunto…
🤙🏻

Quello al centro sulla destra è il Monte Calvo che è sopra a Pian delle Nere. In questo momento è molto sotto di noi

Eccolo il roccione di quarzo!

Però. Però. C’è sempre un però… la strada continua e cosa vuoi fare? Vorrai mica tornare indietro così?
Ma no dai. La mappa su Komoot indica che la sterrata continua fino a quota 1900m circa e noi, tra una pausa foto ed una pausa acqua arriviamo alle baracche abbandonate della cava di quarzo e poi ancora sulla sterrata che si fa sempre più scassata fino a condurci alla Cima Paradis dove la traccia sparisce. Oltre non si può andare…
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Le miniere abbandonate

Via gli abiti zuppi di sudore, con quelli asciutti ed il piumino possiamo goderci il sole
☀️

Il posto trasmette una sensazione di solitudine oltre che di impresa insolita, soprattutto a fine dicembre.
Ancora un po’ di biscotti. Ancora un po’ di thè caldo. Un goccio di genepì che ci dà una sfiammata allo stomaco. Le ultime foto di rito e siamo pronti per scendere. Arrivati nuovamente a Castelnuovo Nigra guardiamo il monte Paradis molto sopra di noi, eravamo lassù fino a poco fa, pacche sulle spalle e la nostra solita frase che identifica un altro Epic Ride:“…che numero Sandro! Che numero…”
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P.S. rientrato a casa appena in tempo per fare la borsa per andare all’allenamento degli U15 e poi per non farmi mancare nulla, dopo cena concerto al cinema con vecchi amici che non vedevo da anni e cover di Amy Winehouse, Sting e Zucchero. Menomale che al risveglio mi sentivo un catorcio…
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