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Questa qua sopra potrebbe sembrare la solita fotoricordo scattata davanti al cartello di un passo di montagna ma in realtà dietro a questa immagine ci sono circa 4 mesi di paura&ansie oltre a 1.800km di fatica&sudore. Ma partiamo dall’inizio…

IL TUTTO INIZIA IN CAVA…
Sono circa le 20.20 dell’8 Maggio 2013 e sono in cava a fotografare un po’ di amici in MTB quando mi squilla il telefono. Sto vivendo un periodo strano della mia vita, mi sono licenziato da 3 settimane e sinceramente non so bene cosa mi riserva il futuro: è stata una scelta fatta di botto, nel giro di pochi giorni, senza alcun gancio per il futuro e senza alcun lavoro fotografico all’orizzonte; praticamente una follia…
Dall’altra parte del telefono il solito Muz che mi dice:”…oh mi ha contattato Corrado perchè i giornalisti di una rivista Inglese vogliono venire a correre l’HardAlpiTour e hanno bisogno di un fotografo. Di uno bravo. Così gli ho fatto il tuo nome. Non mi chiedere di più perchè non lo so. Sentitevi direttamente Voi…
Rimango un attimo basito poi, quasi per scherzo, rispondo:“…allora saranno i ragazzi di Motorcycle News che vengono a fare una maxi-comparativa in Italia…”
Lo scherzo si tramuta in realtà gelandomi il sangue quando, una dozzina di ore più tardi, Corrado mi conferma che… sono proprio loro. Motorcycle News, la più venduta rivista del settore al mondo, 460.000 copie la settimana, viene in Italia a fare una maxi-comparative e c’è la possibilità che io sia il loro fotografo. E’ una notizia fantasticamente terrificante…

MENS SANA IN CORPORE SANO
La mia testa inizia a fare 2+2 e non ci metto molto a capire che, oltre al lavoro puramente fotografico, bisogna percorrere in moto tutta la HardAlpiTour ossia 550km di sterrate in alta quota da compiere in 24h continuate e quindi anche di notte; è roba tosta che ha lasciato senza parole e senza forze anche gente che ha corso alla Dakar, quella vera, quella che si correva in Africa. Fisicamente non sono assolutamente pronto per una maratona motociclistica simile, ormai sfioro il quintale e presentarsi fuori-forma alla H.A.T. vuol dire non finirla e soprattutto non portare a casa il servizio, mettendo nei casini me stesso e la rivista…

A MALI ESTREMI ESTREMI RIMEDI
Bisogna quindi rimettersi in riga e alla veloce. Così il 3 Giugno 2013 di ritorno da Barcellona dopo un [fisicamente] devastante addio al celibato del mio amico Davide, vado in garage e rispolvero la vecchia Kastle di mio padre, una bicicletta del 1992 con telaio in tubi d’acciaio. E inizio a pedalare dieci chilometri al mattino per recarmi al mio “ufficio provvisorio” e dieci chilometri al pomeriggio per tornare a casa; e non mi fermerò praticamente più. Inizialmente tutto ciò è un calvario, un antipatico mix di male alle gambe, al collo ma soprattutto al sedere infatti delle prime due settimane ho solo ricordi molto dolorosi e molto-molto-poco divertenti; la voglia di tornare a viaggiare sulla comoda ed accogliente automobile è tanta ma nella mia testa c’è solo un obiettivo: portare a casa il servizio per MCN…
Poco per volta la mia situazione fisica migliora, i dolori finiscono e subentra il piacere di pedalare, segno che sto entrando anche io nel tunnel della dipendenza da serotonina. Per chi non lo sapesse la serotonina è quella sostanza che rende piacevoli anche gli sforzi più folli ed è anche conosciuta come ormone del buon umore: crea dipendenza ed è il motivo per cui molti sportivi provano piacere a fare fatiche assurde, come ad esempio percorrere lunghe salite in bicicletta.
Per me tutto ciò è roba assurda perchè negli ultimi 15 anni gli unici mezzi a due ruote che ho guidato avevano un motore eppure dopo soli 20 giorni di bicicletta ho già una gran voglia di tentare qualche salita sulle colline dei dintorni; ma nella mia testa mi impongo di attendere la conclusione del primo mese di pedalate pianeggianti prima provare ad inerpicarmi su qualche colle. Mando a rotoli i buoni propositi e il 1° Luglio provo a salire a Moncestino, che è lo Stelvio dei dintorni anche se a confronto il suo chilometro e mezzo al 9% è una passeggiata…


Moncestino raggiunto tra litri e litri di sudore – scusate la qualità ma sono scattate con un Galaxy…


Panorama da Moncestino – Samsung Galaxy W

Moncestino è stata la scintilla che mi ha fatto comprendere che dopo una fatica c’è sempre uno splendido panorama di cui godere, per cui forse vale la pena sudare tutto il sudabile fino al punto di doversi fermare un attimo a metà salita perchè il cuore sembra impazzito. Nel mese di luglio faccio ancora qualche “prova.di.salita” sulle colline dei dintorni, sempre a cavalcioni della Kastle M.Y. 1992…


Brozolo – Samsung Galaxy W


Robella – Samsung Galaxy W

E nel frattempo continuo a pedalare i miei 10+10km tutti i giorni e continuerò a farlo anche durante le 4 settimane di vacanze in Sicilia percorrendo 21km tutti le mattine, con partenza verso le 6.00 per evitare il gran caldo, percorrendo alcuni strappi in salita piuttosto duri e faticosi, soprattutto se stai cercando di fuggire da un paio di Rottweilers che ti inseguono assai nervosi…
La spiaggia della Mollarella da dove iniziò lo sbarco degli Alleati il 9/10 luglio 1943

Di rientro dalle ferie mi sento veramente bene fisicamente, ho perso una decina di kg scarsi e mi sento fisicamente pronto per la HardAlpiTour, nonostante continui ad avere una fifa pazzesca alla sola idea di lavorare per MCN. Quindi per tenere la testa occupata in vista della prova finale infilo ancora un paio di uscite, non proprio salitelle semplici, insomma roba che fino a qualche mese prima era pura fantascienza…


22.08.2013 ::: Vigliano – Oropa in 1h e 10′ in compagnia del mio amico CanePazzo – 1.020m di dislivello


30.08.2013 ::: Vigliano – Bielmonte – Monte Marca sempre in compagnia di CanePazzo e della Bettina – 1.350m di dislivello

E finalmente arriva il pauroso momento di salire in moto e dirigermi verso la partenza della HardAlpiTour. Alle 5.30 di sabato 7 Settembre accendo il motore del mio Suzuki DRZ400S e dirigo verso il minuscolo paese di Garessio dove ad attendermi ci saranno Michael Guy – [caporedattore], Andy Davidson [responsabile della sezione turismo] e Mark Richardson [batterista degli Skunk Anansie e tester d’eccezione]. Seguiranno 36h di guida continuata senza chiudere occhio, 550km di polvere e fatica ma anche di grande soddisfazione perchè ognuno dei 271 scatti totali era come una piccola tessera di un mosaico che si stava componendo nella mia mente, regalandomi poco alla volta la sicurezza che l’articolo sulla HardAlpiTour stava andando per il verso giusto mentre io stavo “portando a casa” un servizio bello tosto per la più grande e venduta rivista di moto nel mondo…

MCN - The Hard Alpi Tour

MCN - The Hard Alpi Tour

MCN - The Hard Alpi Tour

E 15 giorni dopo scopro con mio grande stupore che Andy, all’interno dell’articolo, ha raccontato brevemente la storia dei miei ultimi 3 mesi in bicicletta per preparare questo durissimo test. I ragazzi di MCN sono veramente tosti, non mollano mai e hanno un cuore grande così!!! E a servizio chiuso e stampato mi inviano un paio di mail che mi ripagano di tutti questi litri di sudore e fatica…

Thanks for the link and the photo’s – great stuff.
And thanks for the adventure.
Ciao ciao – Michael

Michael Guy – Caporedattore sez. sportiva di Motorcycle News

You did a brilliant job, your photography was excellent and you yourself were brilliant, we were all very impressed with you, your work and very fond of you too.
You added something else to our trip which we haven’t seen before with other photographers, so thank you

Andy Davidson – Redattore e reporter di Motorcycle News

A special shout out to our photographer Luca. Very talented, very patient and very, very tired! Thanks mate.

Mark Richardson @ Twitter – Batterista degli Skunk Anansie e tester per MCN alla HardAlpiTour

Bene. Quindi a lavoro ultimato e chiuso posso finalmente rimettere la bici a prendere polvere in garage. Oppure no?! Direi di no… anzi alla stradale Kastle affianco una “rampichino” […oh ma quant’è bello il termine “rampichino”?] ossia una Kona Kahuna che sarà l’inizio di una nuova avventura anche lavorativa. Ma di questo racconterò in un’altra #StordiaDiUnaFoto…

20130924-700Kona Kahuna @ Cima Ciantiplagna – 2.875m – 24.09.2013

CiAoOo a TuTTi – aLLa pRoSSima #StoriaDiUnaFoto

P.S.: un doveroso ringraziamento al Muz che mi ha passato il gancio con MCN, a Fujifilm Italia che mi ha prestato per una settimana una fantastica X-Pro1, ai ragazzi di MCN per la fiducia e simpatia e a me stesso… che ho avuto il coraggio di farmela addosso 4 mesi :)

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#StoriaDiUnaFoto: molto spesso mi viene chiesto come sia nata l’idea di scattare una determinata foto, perchè ho deciso di scattarla e cosa ho visto in quel momento. #StoriaDiUnaFoto vuole raccontare quindi come nasce un’immagine, gli istanti che l’hanno preceduta e le sensazioni provate nell’istante dello scatto…

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2 thoughts on “Assietta 2.472

    1. Ciao Cristian,
      grazie per la lettura e per il commento. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il racconto di cosa c’è dietro a quella foto apparentemente “sempliciotta” ma che per me rappresenta tantissimo. Ci vediamo in Trentino – Grazie&CiAoOo – Luca

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