Giorno 1 | Saluggia – Fidenza

La mente… mente. Era dal 2018 che non partivo per un viaggetto in bici in solitaria. Poi si sono allineati i pianeti ed ho iniziato ad imbastire l’idea ma un paio di giorni prima della partenza ho cominciato a pensare di lasciar perdere. Perchè la mente… mente. Sempre…
🧠
Volevo tornare a pedalare su strade nuove e volevo farlo da solo perché in solitudine ci si conosce meglio: ci sono momenti in cui faticando sui pedali si gioisce con sé stessi ed altri in cui si litiga ma sempre si consapevolizza
Così ieri ho iniziato a preparare la bici, sistemare le borse, montare i parafanghi, le luci ed una strana euforia ha iniziato a farsi spazio nel mio umore. Si parte di nuovo…
🥳

Solita Canyon Endurace che ho dal 2017 – Parafanghi SKS Raceblade PRO XL – Borsa da sella KTM – Borsa anteriore presa su Amazon – Borsa triangolare da MTB recuperata dalla bici di mio padre (anni ’90) – Borsa anteriore da telaio ABUS – Pedali Shimano MTB

➡️ Saluggia – Casale M.to ⬅️
Sveglia ore 5:37 dopo una gran dormita. Ore 6.40 saluto Stefania e poco dopo sono in piazza a Saluggia per la foto di rito. Appoggio la bici ad un palo, mi giro: SBANG!
Bici a terra. Non male come inizio… 😅
E si parte su strade conosciute che volano via in fretta…

6.41 Piazza di Saluggia – 7.41 Trino – 8.14 Casale Monferrato

➡️ Casale M.to – Stradella ⬅️
Qua è tutto nuovo per me e credo di aver pedalato in ciò che il Giamma ed il Paolo Tagliacarne definiscono come “strade zitte”: strade poco trafficate che attraversano paesini di campagna dall’insolita vivacità. C’è sempre un bar con qualcuno che parla di calcio o di politica. A Frascarolo ecco il primo incontro di questo viaggio, attacco bottone con Luca che pedala una Cannondale Topstone montata Microshift Sword (un gruppo trasmissione che mi incuriosisce molto) e con il quale ho il piacere di percorrere per qualche chilometro prima di fare colazione assieme (offerta da lui – grazie Luca)

Luca che ha pedalato con Luca conosciuto per caso strada facendo

Ci salutiamo ed io allungo un po’ l’itinerario per Verrua Po per fare una foto davanti al cartello e poter dire di essere stato sia a Verrua Savoia che a Verrua Po, ma il cartello non c’è.

Lo Locanda della Zio – Mi sono dovuto fermare per forza…
Niente cartello Verrua Po – Mi consolo con la vista di una Mazda MX5 granata

Triste ed affranto dirigo verso Stradella dove mi fermo a mettere qualcosa sotto ai denti e mi accorgo di aver perso una ciabatta per strada (erano legate sul borsone posteriore)
🌮

L’unica ciabatta rimasta, l’altra l’ho persa per strada. Nulla che un paio di piadine non possano risolvere…

➡️ Stradella – Piacenza ⬅️
La strada inizia a fare un po’ di saliscendi, è molto trafficata ma anche molto ampia e con una banchina grande che è perfetta al punto che entro a Piacenza su una bella pista ciclabile. Attraversare la città è un po’ incasinato ma arrivo sulla via Emilia che mi condurrà alla tappa finale di Fidenza.

➡️ Piacenza – Fidenza ⬅️
Anche qua strada trafficata ma ampia, ultimi 40km con un po’ di stanchezza e sete implacabile (solo in questo tratto bevuti 3 litri d’acqua). Bello il centro cittadino, ancora più bella la doccia in albergo. Stasera cena con il mio amico Roby Quaranta e domani si riparte per qualcosa di diverso…
😍

Riassunto del giorno 1

Giorno 2 | Fidenza – Passo della Cisa – Monti di Licciana

Eravamo rimasti che sarei andato a cena con Roby e così è stato. Una bellissima serata sotto il portico del palazzo comunale, a divorare tagliolini allo scoglio e fritto di mare, parlando di moto vecchie, vecchi viaggi in moto e orologi Seiko. Grazie Roby della compagnia…
🤩

Mi schianto nel letto verso mezzanotte abbondante e mi risveglio alle 8.10 giusto per andare a fare colazione, una bella scommessa visto che Booking mi offriva solo pernotto a 58€ oppure 61€ con colazione. Ho azzardato, con ragione perché era una vera colazione da albergo.

Satollo parto, percorrendo tutte stradine secondarie in direzione Fornovo di Taro, località da cui parte il Passo della Cisa che mi permetterà di attraversare l’Appennino ed arrivare in Toscana. Ma proprio quando arrivo a Fornovo il cielo si fa nero ed iniziano a scendere goccioloni accompagnati da tuoni e fulmini…
⛈️

A Fornovo trovo le prime indicazioni della via Francigena ed anche la prima pioggia

Mi rifugio sotto al tendone di un bar (chiuso) e poi in un minimarket a consolarmi con Kinder, Pocket Coffe e qualcosa da bere. Arriva anche un altro ciclista: è lo spagnolo Felix, partito da Roma e diretto a Santiago de Compostela…
🇮🇹🇫🇷🇪🇸

Nel mentre che facciamo 4 chiacchiere la pioggia si placa ed io riparto su strade allagate, ringraziando me stesso di aver montato i parafanghi prima di partire. Piedi asciutti, culo asciutto…
🤜🏻🤛🏻
Attacco la salita verso il passo della Cisa e subito i paesaggi si aprono con viste bellissime sull’appennino. La pendenza si sente ma non è mai esagerata e dopo 26km arrivo a Berceto con tanta fame e poca acqua, anzi zero.

Qua incontro due ragazzini in sella a due scooter Honda 125, partiti da Pavia e diretti all’isola d’Elba…

Trovo ristoro poco dopo: panino crudo e formaggio, una fetta di crostata ai mirtilli ed una alla ciliegia, un paio di Oransoda ed un paio di bottiglie di acqua gasata. Mancano 3 o 4km al passo che nel fine settimana è molto frequentato dai motociclisti, ma oggi ce ne sono poche decine. Mi sorpassa un Ducati Monster smarmittato ed il profumo di benzina incombusta che esce dagli scarichi mi fa tornare indietro di vent’anni, come il critico culinario Anton Ego quando mangia la ratatouille nell’omonimo cartone animato della Disney. Forse sono ancora un motociclista nel profondo del mio cuore…
😇

Passo della Cisa – COMPLETATO
ByeBye Emilia
Primo accenno di Alpi Apuane

Arrivo al passo, un paio di foto e mi butto in discesa. L’asfalto è perfetto e la strada stupenda, immersa in un paesaggio da cartolina, pennello le curve con un notevole livello di piacere. A Pontremoli ricomincia il traffico ed io punto dritto al mio obiettivo che è Aulla, la quale mi accoglie tristemente con una BMW serie 1 abbandonata e mezza ricoperta di edera. Ahia. Cerco un bar per mangiare qualcosa e soprattutto bere perché è ricominciato un gran caldo. Una volta seduto cerco un posto per dormire e lo trovo a 6km, per fortuna allontanandomi la situazione si normalizza ed anzi migliora notevolmente…
😁

L’affittacamere è bello e pulito, con il terrazzo ed i proprietari sono gentilissimi. Hanno anche un bellissimo cane, un lupo cecoslovacco, un vero cane come piace a me che non adoro i cani ma questo mi piace!
🐺
Doccia e poi mi svacco sul letto. Al campo sportivo stasera c’è la festa della birra, credo sarà il posto giusto per cercare cibo e reintegrare fluidi. A domani…
🍻

Riassunto del giorno 2

Giorno 3 | Monti di Licciana – Passo dei Carpinelli (Alpi Apuane) – Borgo a Mozzano

Ricomincio da dove avevo finito: la festa della birra a Monti di Licciana è sentita come il carnevale a Rio de Janeiro, sicché le donne si mettono in tiro che neanche dovessero andare a ballare al Cocoricò mentre i maschi fanno ciò che fanno tutti i maschi a tutte le feste della birra: si sbronzano…
🍻
Mangio testaroli al pesto, una pasta tipica Lunigiana e focaccelle con coppa&stracchino: sublimi entrambi. Un birrino e quattro (!) bottigliette di acqua frizzante. Dopocena ascolto un po’ di musica e vado in stanza sotto alla quale però c’è un bar con karaoke a tutto volume ma sono talmente stanco che dormo fino alle 2.20 quando vengo svegliato da un Fausto Leali qualsiasi…
😅


Nel mentre che provo a riaddormentarmi inizia a piovere con tuoni e fulmini. Domani vedrò su da farsi…
😴
3BMeteo mi ha mandato un messaggio di allerta temporali in Lunigiana, dove mi trovo in questo momento: ohibò!
⚠️

Mi sveglio presto perfettamente riposato, il terrazzo è bagnato e dopo colazione impacchetto la bici. Obiettivo del giorno: andare a vedere da vicino le Alpi Apuane il cui spettacolo mi si apre davanti agli occhi ogni volta che faccio l’autostrada in direzione Versilia…
😍
Ma sarà dura vederle perché appena partito inizia un po’ di pioggia leggera. Supero il primo colle ma le Apuane sono completamente coperte da nuvole basse. Non dispero anche perché di lì a poco esce un timido sole, nonostante la strada di fondovalle sia molto bagnata (mi ripeto: benedetti siano i parafanghi ed il momento in cui li ho montati)
🌦️


Mi stacco dalla statale di fondovalle ed imbocco una deviazione molto meno battuta che mi condurrà al Passo dei Carpinelli. La strada sale molto dolcemente, c’è una piacevole brezza e la temperatura mite intorno a 22/23° mi rendono piacevole in percorso che si snoda tra paesini e torri romaniche.


Tutto bello ma quasi noioso finché compaiono finalmente loro: la Apuane a tratti ricoperte dalle nubi. Mi viene in mente Meg Ryan in “C’è posta per te” quando afferma che ogni giorno di Natale legge “Cime tempestose”. Non conosco il libro in questione ma, mentre pedalo, mi immagino descriva lo spettacolo che ho davanti agli occhi…
🏔️

Questa app è veramente fantastica e vale tutti i (quasi) 6€ che costa: PeakFinder
PeakFinder

Riparto dopo una rilassante sosta a base di focaccia – crudo&formaggio ed una fetta (minuscola) di torta agli amaretti ed il Passo dei Carpinelli arriva abbastanza agevolmente. Anche questo è depennato…

Lunga e piacevole discesa, con la quale abbandono la Lunigiana a favole della Garfagnana, per raggiungere Castelnuovo dove mi fermo su una panchina a riflettere per un tempo imprecisato: terme a Bagni di Lucca o Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano?


Vince quest’ultimo e vicino trovo anche un albergo stupendo che mi accoglie con una doccia di 4mq e la promessa di una bella cena e di un dopocena musicale.

Deviazione in salita e panorama dalle mura antiche di Cascio


E l’allerta meteo? Beh, vuoi per culo o per un po’ di programmazione di orari di partenze/soste/ecc… boh… non so, comunque sono arrivato perfettamente asciutto
😎

Riassunto del giorno 3

Giorno 4 | Borgo a Mozzano – Passo dell’Oppio – Firenze

Ieri sera in albergo c’era una festa di compleanno con mille-mila invitati per cui c’è stata musica fino a tarda sera ma a me non dà fastidio addormentarmi con la musica e mi tramortisco nel letto appena chiusi gli occhi. Il meteo annunciava tempo brutto fino alle 13 per cui me la prendo comoda ma il cielo sembra reggere per cui mi metto in sella verso le 10.30 dopo aver imprecato un po’ con PayPal che non funziona. In un modo o nell’altro riesco a prenotare un albergo per la sera, uno a caso (di cui parlerò nel finale). Carico la bici e torno indietro di qualche chilometro ripassando davanti al ponte del Diavolo o della Maddalena…
😈
Arrivo a Bagni di Lucca ed attacco a salire dolcemente una vallata che si fa poco alla volta sempre più selvaggia, finché ad un certo punto sembra di essere sulle Alpi e non a poche centinaia di metri sul livello del mare! I libri di scuola dei miei figli recitano che fino a 600m è collina: qui sono a 250m e sembra di essere a 1500…
🏔️

Bagni di Lucca


Saluto anche la provincia di Lucca ed entro in quella di Pistoia e di lì a poco la valle si apre in un altipiano. Mi fermo a mangiare un panino ed una girella all’uvetta a San Marcello Pistoiese in compagnia del giovane barista (classe 2006) che, dopo aver saputo da dove arrivo, afferma di tifare Juventus (Piemonte = Torino = Juventus) ma che subito dopo spara una perla di saggezza rara per un ragazzo di 19 anni: “…diamo per scontate cose di cui sentiamo la mancanza non appena non le abbiamo più. Come anche per le persone…”
👏🏻
Poi mi chiede dove sono diretto oggi e gli dico che la destinazione è piazzale Michelangelo a Firenze. La sua risposta è pazzesca: “…sì ma hai una bella salita da pedalare per andare a piazzale Michelangelo!” – “Ah sì?! Invece per arrivare qua era tutta discesa…”
Scoppiamo entrambi a ridere…
😅
Ancora qualche chilometro di salita fino al Passo dell’Oppio, un posto bellissimo con il cartello più triste dell’universo, imboscato sotto ad una pianta…
🫵🏻


Inizio la discesa che viene interrotta improvvisamente da una secchiellata di pioggia improvvisa che mi obbliga a ripararmi sotto alla tettoia di un distributore. Acquazzone importante ma che dura mezz’ora e poi torna il sole…

Pit-stop per montare le gomme rain. Anzi no. E’ già uscito il sole…

Plano letteralmente su Pistoia, arrivando dall’alto e con vista sull’abitato. Ma qui devo ricorrere all’aiuto di Google Maps per districarmi tra le strade ed arrivare (su una bellissima stradina secondaria con zero traffico) prima a Prato e poi in statale a Sesto Fiorentino. Di quest’ultimo tratto ho poco da raccontare se non che c’è molto traffico e cerco di levarmi d’impiccio il più in fretta possibile…
🚴🏻‍♂️💨

La fontana Campari
Campionato Italiano della Bugia – Con una bici in carbonio adesso sarei già a Firenze. Ah no. Sono le gambe che mi mancano…
Laggiù in fondo: Pistoia
Pedalare con il gilet aperto che sventola come una vela e fa quel bellissimo suono “flap-flap-flap”: per me è sinonimo di libertà…
Prato

Arrivo finalmente a Firenze e con grande calma cerco di dirigermi verso il centro chiedendo indicazioni alle persone: nell’epoca di smartphone e navigatori satellitari, la gente è diventata diffidente da chi chiede informazioni.
Di primo acchito al mio “scusa per…” sembrano quasi spaventati ma poi al seguente “…per andare in centro?” sono tutti disponibili. Comunque questa cosa mi ha stupito!
😒
Il centro di Firenze è affollato di turisti ed è impegnativo passare con la bici. Scatto giusto qualche foto davanti a Santa Maria in Fiore e poi cerco l’Arno ed arrivo a Pontevecchio che in realtà mi aspettavo diverso. Salgo a piazzale Michelangelo ed anche qui c’è un pasticcio di gente ma noto che pochi metri più in basso c’è un punto panoramico più piccolo e poco affollato: è il mio. Sto diventando veramente un orso che sta bene solo nei boschi…
🐻

La meta del viaggio: piazzale Michelangelo

Qualche foto, mi godo un po’ il panorama e poi vado a cercare l’albergo prenotato stamattina, anche perché sono già le 19…
🛎️
Lo trovo in fretta, è poco distante. Gran colpo di culo, albergo prenotato a caso, singola in super sconto.
La ragazza alla reception si è scusata perché la stanza è al 5° piano ma c’è l’ascensore. Apro la porta, poso i bagagli e sposto la tenda della portafinestra: mi trovo davanti un panorama pazzesco forse addirittura migliore di piazzale Michelangelo!

Tramonto dal balconcino della mia stanza
Notturna

Mi faccio una doccia e poi mi metto in accappatoio sul balcone a godermi un tramonto con i fiocchi. Una roba da vero VIP. D’altronde “audentes fortuna iuvat”: la fortuna aiuta gli audaci ma solo quelli che hanno pedalato da Saluggia a Firenze…
😅

Riassunto del giorno 4

Giorno 5 | Firenze – Passo della Consuma – Stia

Prima di partire, mentre pianificavo il viaggio a casa, ho pensato:“…ma che faccio quando arriverò a Firenze se le gambe gireranno ancora bene?”

➡️ Opzione 1: le gambe girano ma ho voglia di tornare a casa. Trenitalia o Flixbus ed il problema è bello che risolto
➡️ Opzione 2: continuo e vado a Roma. Ma se fino a qua le strade sono state “come piacciono a me” da Firenze in poi potrebbero diventare molto trafficare. E poi se già ieri ho patito il centro di Firenze come sarà quando mi troverò in centro a Roma?!
➡️ Opzione 3: torno sull’appennino verso Dicomano e poi il Passo del Muraglione per scendere in Romagna

Di quest’ultima opzione c’era una variante che si chiama Daniele, che avevo messo preventivamente nel gruppo WhatsApp di 26 destinatari…
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Daniele ed io eravamo colleghi in FIAT ed abbiamo tirato tante testate insieme per riuscire ad fare passare l’omologazione per i crash-test alla 500. Poi lui diventò il mio capo prima di iniziare a girare il mondo per ruoli di responsabilità tra cui anche in Ferrari a Maranello e Tesla a San Francisco.

Quante testate e discussioni per riuscire a far passare l’omologazione urto Euro NCAP alla 500

Sono passati 20 anni esatti e noi abbiamo continuato a sentirci e vederci, quando c’era la possibilità. Ecco. Da qualche anno Daniele è tornato a casa sua a Stia, nel parco delle foreste Casentinesi e, tra l’altro, pedala anche una e-bike Specialized TurboLevo…
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Gli avevo proposto di vederci a Firenze ma era impegnato e così l’altro ieri mi ha mandato un messaggio semplice e conciso:

[2/8, 16:18] DanieleGiachi:
Firenze>>> Fiesole>>> Olmo>>> Pontassieve>>> Consuma>>> Stia>>> La Calla>>> Forli>>> Cesenatico

[2/8, 20:56] ZioGhilli:
Sì figo ma sono altri 2300+

[2/8, 21:09] DanieleGiachi:
Un passo in più (La Calla), cosa vuoi che ti faccia?!

Aveva proprio ragione Clint Eastwood:
Quando l’uomo che pedala una bicicletta incontra l’uomo che pedala uno spremiagrumi, l’uomo con la bicicletta è un uomo stanco…
😅

Ok Dani mi hai convinto! Stamattina carico la bici, saluto velocemente Firenze e per l’occasione indosso la maglia gialla che mi ha regalato il mio fiorentino preferito, il mistico Edu. Verso Pontassieve la mia attenzione è catturata da un cartello che indica un cimitero Commonwealth di soldati della seconda guerra mondiale.

Vi sono sepolti 1637 caduti della Ottava Armata Commonwealth di cui 18 ignoti, soprattutto inglesi e neozelandesi ma anche sudafricani e canadesi. Le lapidi riportavano le età e la maggior parte erano giovanissimi, vent’anni o poco più. Una ha catturato però la mia attenzione

P.G. Harding – 19 anni – 4 agosto 1944
Un figlio così amato, un soldato fedele, in eterno ricordo

Quattro agosto 1944: 81 anni fa esatti P.G. si dev’essere svegliato inconsapevole che sarebbe stato il suo ultimo giorno di vita. A diciannove anni…
😢
Un po’ scioccato riparto e dopo poco attacco il Passo della Consuma che inizia subito piccante con i primi 3km all’8% di pendenza. E comunque non è che i successivi 15km siano tanto più rilassanti. Cosa diceva Clint Eastwood a riguardo?
😁

Il Passo della Consuma inizia in mezzo ai vigneti
Per diventare molto simile ad un passo di montagna

Però il paesaggio vale la fatica, trasformandosi da vigneti e tranquille colline in un vero passo di montagna con pini e rocce. Me lo ricordavo più rilassante questo passo, forse perché l’ultima volta l’avevo percorso in sella ad una moto Suzuki da 125cv…
🏍️💨
Attraverso il piccolo centro abitato di Consuma e dopo pochissimo eccomi sul passo. Panorama pazzesco sulle foreste casentinesi. Una fetta di ananas essiccato e vado a godermi una discesa che è goduriosa esattamente come me la ricordavo in moto.

Paesaggi sul parco delle foreste Casentinesi
Faccia da schiaffi
Discesa verso Stia
Torno a Stia dopo 20 anni e partendo da casa in bicicletta: difficile da credere

Plano su Stia e raggiungo l’ufficio di Daniele che stacca per farsi un caffè in compagnia…

Lui torna in ufficio ed io all’appartamento che ho affittato stamattina: altro colpo di culo! Un appartamento enorme di un pittore locale…
🎨

Dopo 6 anni che non ci si vedeva…
L’appartamento del pittore
Vista dalla finestra. In mezzo all’immagine c’è la piazza in cui hanno girato “Il ciclone” con Pieraccioni

Svuoto le borse e vado in una lavanderia a gettoni a dare una lavata a pantaloncini e magliette e nel frattempo scrivo il raccontino del giorno ascoltando Antonello Venditti di sottofondo…
😍

Festa in piazza a Stia: stanno provando One degli U2 😍


Stasera cena con Daniele e domani ancora salita per andare ad un inaspettato evento!!! Ma non anticipo nulla al mio pubblico di 26 tra amici, parenti e vicini di casa. A domani…
😉

Riassunto del giorno 5

Giorno 6 | Stia – Russi di Romagna – Adriatico

La cena con Daniele e con i tortelli stiani cacio e pepe è volata via piacevolmente e la notte ho dormito come un bambino. Oggi mi aspetta un programma piuttosto impegnativo che ha come antipasto il Passo della Calla. Colazione al bar Roma e alle ore 9.00 appuntamento con Daniele e la sua Specialized TurboLevo (e-bike). Iniziamo a pedalare ma dopo qualche chilometro il motore della sua bici è ko. Riusciamo a farlo ripartire ma dopo qualche chilometro è nuovamente ko. Insomma. Durante la salita si sarà spento 5 o 6 volte finché capiamo che il problema è un contatto del cavo che porta corrente dalla batteria al motore
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A parte ciò la salita al Passo della Calla è veramente bella e quasi deserta, sempre in ombra. Arrivati in cima beviamo qualcosa insieme prima di salutarci…
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Lui scende nuovamente a Stia mentre io ho un appuntamento per le 17.30
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A questo punto però dobbiamo tornare indietro di un paio di giorni: arrivato a Firenze avevo due opzioni, Roma (scartata) oppure andare a Russi di Romagna e poi a mettere i piedi nell’Adriatico.
Perché proprio a Russi? Perché Saluggia e Russi sono due comuni gemellati per via del fatto che il Luigi Carlo Farini (Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia dal 1862 al 1863) era di Russi ma aveva vissuto alcuni anni a Saluggia…
🎩
Quindi dopo aver mangiato una fetta di squisita cheesecake in cima al Passo della Calla (che avrebbe dovuto essere l’ultimo passo di giornata e anche del viaggio) mi fiondo in discesa verso S. Sofia. Ma c’è sempre una scusa buona per aggiungere un po’ di dislivello ed in questo caso si chiama Passo della Braccina, un passo veramente molto panoramico ma praticamente sconosciuto al punto che il cartello in cima è piccolino ed in legno. Discesa verso Fiumicello, dove avevo dormito con Giamma ed Edu un mese e mezzo da e poi Premilcuore, Predappio e Forlì. Metto un po’ il piede sull’acceleratore per arrivare in tempo all’appuntamento a Russi ma forse esagero perché arrivo in anticipo di un’ora…
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Ad attendermi c’è la vicesindaco di Russi e il Luciano che avevo incontrato nel 2019 quand’era venuto pedalando da Russi a Saluggia all’età di… 79 anni!!!
😳
Adesso ne ha 86 ed il suo prossimo obiettivo è arrivare ad 1.000.000 di km pedalati. Sì avete letto bene: un milione di chilometri. Mi dice che gliene mancano solo 40.000 e che in 4 anni dovrebbe riuscire ad arrivarci
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Foto di rito davanti al municipio e poi Luciano ci tiene a mostrarmi il suo garage-museo: emozionante…
🥲
Ma devo salutarlo perché ho ancora un obiettivo da spuntare ed è concludere il mio viaggio mettendo i piedi nell’Adriatico. Luciano mi dice che 30km e ci arrivo, quindi pedalo ancora verso Ravenna per prendere le chiavi della stanza che ho prenotato al volo dalla piazza di Russi e poi percorro una lunga ciclabile verso Punta Marina. Che emozione vedere il mare Adriatico e pensare di esserci arrivato da casa solo con la forza delle mie gambe!!!
😍
Vado in spiaggia, mi levo scarpe e calzini, chiedo ad un ragazzo di farmi una foto ed entro in acqua con la mia bici, la mia fida compagna di viaggio che sollevo sopra la testa come un trofeo…
🏆
Per un momento, mentre sono con le gambe immerse fino al ginocchio nell’acqua calda del mare, vivo un sentimento di estrema pace e serenità: il sole sta tramontando ed io ho portato a compimento il mio viaggio. Adesso sono veramente sazio di viaggio e di ciclismo; ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero posto (la Cisa, le Apuane e Firenze) e pure quelli extra (Russi e l’Adriatico). Posso tornare a casa sereno e soddisfatto…
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Ma prima devo ricaricare i serbatoi che oggi non ho riempito a sufficienza: insalata di mare, piadazza (un po’ piadina un po’ pizza), una birra piccola ed un’acqua frizzante grande. Concludo con un gelato cioccolato fondente e cocco…
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Rientro a Ravenna che è ormai notte ma le mie luci illuminano la stessa ciclabile fatta all’andata. Doccia. Letto. Un po’ di musica in TV e via a scrivere l’ultimo raccontino di questo viaggio pazzesco…
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Domattina treno da Ravenna verso casa…
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Grazie a tutti per la compagnia. Ci si vede in giro. Un saluto da Luca aka Ghillo aka ZioGhilli (a seconda di come mi conoscete)
😎