Utilizzando questa bicicletta con grande piacere dal giugno 2017 ed avendo percorso insieme 20.000km è giunto il momento di scrivere una bike test della mia Canyon Endurace AL 6.0
Una premessa importante: solitamente i test sono svolti da giornalisti molto bravi ed allenati, a volte anche da ex-campioni e vorrei poter dire di essere anch’io uno di loro ma – ahimè – mi ritengo molto più vicino al classico utente medio e neanche lontanamente paragonabile ad un campione anche solo regionale.
Però c’è del buono in tutto ciò: il campione ragiona da campione e guida da campione portando bicicletta e componenti a limiti inarrivabili per il 99% dei potenziali acquirenti ma spesso non tenendo conto di molto particolari importanti per un utilizzo amatoriale/ricreativo. Ecco. Questo test è diretto a quest’ultima fascia di utenza. Buona lettura…

Colle delle Finestre – Agosto 2019

Perchè una Canyon?

Ho scelto Canyon perchè non mi spaventa l’acquisto on-line e perchè è un marchio che mi piace, mi da l’idea che sia una ditta che bada parecchio alla sostanza e trovo i suoi prodotti dal design semplice e pulito. Inoltre il rapporto qualità/prezzo è molto interessante anche e soprattutto per le bici entry-level in alluminio.

Perchè una Canyon Endurace?

La scelta è poi caduta sulla Endurace per via del telaio disponibile in taglia 3XL, un 63 per chi preferisce le misure in centimetri.
Il nome del modello è un mix degli aggettivi con cui Canyon ha deciso di inquadrare questa bicicletta: endurance + race.
Per il sottoscritto la parte race conta poco e, pur essendo una bici da corsa scattante e reattiva, il motivo per cui ho puntato a questo modello è l’orientamento più endurance che ruota attorno al concetto di SPORT GEOMETRY che lo stesso produttore definisce come:

Grazie alla geometria sportiva godrai di una posizione di guida comoda ed ergonomica. L’angolo di sterzo e del tubo piantone offrono agilità e reattività nella guida. Infine, con un rapporto stack-to-reach rilassato disporrai di una posizione in sella più eretta e confortevole, ideale per le lunghe pedalate.

Eccola pochi minuti dopo averla ricevuta dal corriere. Si nota il canotto di sterzo di una lunghezza inusuale, esteticamente non bellissimo ma che ergonomicamente consente una posizione meno carica su manmi e braccia. Anche spalle e collo ringraziano.

La posizione in sella è molto più comoda rispetto ad una classica bici da corsa e ciò è possibile grazie al rapporto stack/reach a cui accenna Canyon nella descrizione del modello: in pratica rispetto ad una bici da corsa più corsaiola questa Endurace è più corta e più alta.

La Endurace ha un il rapporto tra stack e reach pari a 1.55
Tanto per restare in casa Canyon la più racing Ultimate è a 1.45 e la aerodinamica Aeroad ad 1.42

Perchè una Canyon Endurace in alluminio?

In molti sono ancora scettici sull’alluminio perchè in passato era sinonimo di bici rigide e scomode ma i tempi sono cambiati ed il mix di posizione in sella e i foderi posteriori sottili – che incassano anche le peggiori asperità stradali – rendono questo telaio veramente comodo anche sulle strade dal fondo più martoriato.
Inoltre non essendo un agonista ed essendo grande e pesante (1.97cm – 85kg in peso forma) per me il problema del maggior peso del telaio è relativo: è comunque importante sottolineare che parliamo di 1.300 grammi del mio rispetto ai 1.100 della versione in carbonio. Non che i 2 etti in più facciano la differenza per un utilizzo totalmente amatoriale.

Lago Malciaussia – maggio 2020

Concludo affermando che il carbonio è sicuramente il materiale del futuro ma ho un amico che ripara oggetti in carbonio e spesso lo vedo all’opera su telai leggerissimi che si sono spaccati in seguito a cadute. Preferisco andare sul sicuro.

Perchè una Canyon Endurace AL 6.0?

Ho scelto la versione intermedia 6.0* a cavallo tra la 5.0 (Shimano Tiagra – 899€) e la più costosa 7.0 (Shimano Ultegra – 1.199€) perchè ritenevo fosse l’allestimento più equilibrato:

Shimano 105 serie 5700: viene descritto come il cambio ideale per un uso ricreativo, confermo tutto e tutt’ora ritengo sia perfetto per il mio personale utilizzo. Guarnitura compact (50/34) con il pacco pignoni 11/32 e freni a tradizionali.

Mavic Aksium: non sono cerchi leggeri (1.950grammi) ma sono robusti ed affidabili. Un amico li aveva e ne lodava la scorrevolezza. Confermo tutto. Inoltre sulla 6.0 erano montati raffinati pneumatici Continental 4000 GP2.

– tutto il resto della componentistica era comune alle 3 le versioni: forcella in carbonio con tubo sterzo da 1&1/8, manubrio e attacco in alluminio nero satinato marchiati Canyon, reggisella in carbonio con la relativa Selle ItaliaQ-bik .

* le versioni sono riferite ai model year 2017. Nel momento in cui scrivo questo articolo – inizio 2021 – la versione montata con il gruppo Shimano Tiagra è diventata la 6.0, quella con lo Shimano 105 è stata rinomiata in 7.0 mentre la più bella, con il raffinato Ultegra è uscita dai listini. Entrambe la bici attualmente a listino hanno subito un aumento di prezzo di +100€

20.000km su STRADA

DAL SITO A CASA
Dopo aver acquistato direttamente sul sito Canyon ed effettuato il pagamento con carta di credito, l’attesa è durata meno di una settimana fino a quando il corriere mi ha consegnato lo scatolone non proprio in perfette condizioni; dopo un primo esame notavo un paio di piccole righe sul telaio e l’immediata chiamata a Canyon Italia risolveva il problema: potevo scegliere se restituire la bicicletta oppure riceve un buono da 30€ da spendere sul sito Canyon. Optavo per la seconda opzione.

Colle S. Pantaleon – dicembre 2019

PRIME SENSAZIONI IN SELLA
Erano ormai mesi che valutavo l’acquisto di una bici da corsa così nel frattempo avevo provato per un centinaio di chilometri la Wilier GTR di un amico, trovandola devastante per spalle e collo; in contrapposizione a ciò ricordo ancora il momento in cui, dopo aver assemblato manubrio, sella e ruote, mi sono accomodato per la prima volta sulla mia Endurace, rimanendo stupefatto dalla posizione incredibilmente comoda e naturale.

Personalmente ritengo che nonostante il manubrio montato sulla Canyon Endurace AL sia una piega da corsa ciò può trarre in inganno, in quanto questa è più una bici da strada che una da corsa

Viene immediatamente voglia di iniziare a pedalare spensierati per tutto il giorno e questa sensazione è rimasta tale anche dopo quasi 4 anni.
Fare lunghe salite è sempre faticoso, a tratti anche doloroso ed è proprio in questi frangenti che la posizione in sella rialzata della Endurace può aiutare a soffrire meno.

Pineto degli Abruzzi – estate 2018

Personalmente ritengo che nonostante il manubrio montato sulla Canyon Endurace AL sia una piega da corsa ciò può trarre in inganno, in quanto questa è più una bici da strada che una da corsa

Non è leggerissima (8.2kg dichiarati senza pedali – 8.7kg da me pesati in taglia 3XL – 9kg con pedali Shimano R550 ossia i più economici) e neanche aerodinamica ma nonostante ciò continuo a trovarla piacevole da pedalare ovunque, nei piattoni tipici della pianura Padana così come sulle collinari del Monferrato fino ad arrivare alle lunghe epic ride sulle Alpi dove ho avuto modo di provare i miei limiti personali in luoghi bellissimi, con percorrenze e dislivelli importanti:

Anche e soprattutto faticando immerso in questi paesaggi strabilianti la Endurace mi ha sempre soddisfatto e mi è sempre sembrata all’altezza del suo ruolo.
Il gruppo Shimano 105 (serie 5700) non mi ha mai tradito una volta, mai un problema e neanche la necessità di regolarlo, la cambiata è sempre fluida anche sotto sforzo; inoltre l’accoppiata della guarnitura compact 50/34 con il pacco pignoni 11/32 è ideale per chi è amante delle lunghe salite alpine dove se le gambe reggono bene si può utilizzare il classico 34/25 oppure il 34/28 ma se si è alla canna del gas basta un colpetto sul manettino per passare al 34/32 che permette di continuare ad arrancare nonostante la stanchezza.

In discesa questa Canyon si guida bene, è una bicicletta più stabile che maneggevole per via delle quote telaistiche tradizionali ed anche la frenata è sempre all’altezza ad ulteriore conferma che lo Shimano 105 è un gruppo molto equilibrato e ben realizzato.

Comunque spero di non aver descritto la Endurace in alluminio come una bicicletta sfigata perchè è tutt’altro che lenta ed a dimostrarlo sono stati i ragazzi di GCN Uk l’hanno confrontata con la cattivissima Aeroad; nonostante una differenza di prezzo sia 1:6 (1.099€ vs. 6.499€) la Endurace ne è uscita più che dignitosamente, con un ritardo di soli 10″ su una salita di 9 minuti e mezzo e di 12″ in un tratto pianeggiante cronometrato di 8 minuti e mezzo. Date un’occhiata al video qua sotto se non ci credete.

Quindi – ahimè – non ci sono scuse, se gli amici mi lasciano dietro non è colpa della bicicletta…

UPGRADE

Segnalo alcuni upgrade da me effettuati sulla Endurace. In ordine cronologico:

ATTACCO MANUBRIO da 90mm (estate 2017)
Essendo a cavallo tra la taglia 2XL e 3XL ma essendo più propenso per quest’ultima ho deciso di contattare il servizio clienti Canyon Italia e dopo aver comunicato le mie misure ho avuto la conferma per la taglia più grande ma con un attacco manubrio più corto dell’originale da 120mm. Ho approfittato di un rimborso Canyon (30€ perchè la bici era arrivata con una piccola imperfezione) ed ho sostituito l’attacco manubrio con uno identico ma da 90mm. La posizione in sella è ora perfetta.

SELLA (autunno 2017)
Il primo upgrade su cui merita spendere qualche soldino è la sella, perchè la Selle Italia Q-bik di serie è sopportabile fino ai 100km, dopo i quali diventa un vero incubo. La scelta della sella è personale ed io ho trovato il mio ideale nella Selle SMP Stratos che alterno alla pesante ma comodissima Selle SMP TRK solo per le uscite sopra i 200km.

PNEUMATICI da 28mm (inverno 2018)
Dopo aver consumato i Continental 4000 GP2 da 25mm di serie ho montato dei Continental Ultra Sport II da 28mm con l’intento di migliorare ulteriormente la comodità generale della Endurace: ho apprezzato immediatamente il maggiore grip in curva in discesa ed un assorbimento delle asperità stradali molto migliorato specialmente sullo sconnesso.

Piccolo S. Bernardo – settembre 2017

RUOTE (primavera 2020)
Nella primavera del 2020 mi sono voluto togliere la curiosità delle ruote leggere ed ho sostituito le Mavic Aksium di serie (1.950 grammi circa) con delle Vision Trimax 30 (1.550 grammi circa).
Alcuni amici mi avevano preannunciato miracoli in salita dove – a loro dire – avrei sentito un miglioramento notevole nei rilanci ma alla realtà dei fatti non ho sentito alcuna differenza; solamente in discesa ho notato che la bici era diventata più rapida in inserimento in curva. Dopo qualche mese ho venduto le Vision e sono tornato alle originali Aksium ritrovando un inserimento in curva meno rapido che ha reso nuovamente la bici parecchio più stabile, cosa che preferisco.
NOTA IMPORTANTE: nonostante le mie Aksium non siano le UST (sigla con la quale Mavic identifica i suoi cerchi tubeless ready) e quindi non predisposte per il montaggio di pneumatici senza camera d’aria, dopo una verifica della sezione del canale ed un’adeguata nastratura ho provato ad installare le Schwalbe One TLE: dopo 2.000km mi sento di poter affermare tranquillamente che le Aksium si possono tranquillamente trasformare in tubeless oltre a tenere la pressione molto meglio delle Vision.

TUBELESS (primavera 2020)
Dopo 2 coppie di Continental Ultra Sport II, in concomitanza con il montaggio dei Vision Trimax, ho provato gli Schwalbe One in versione tubeless da 28mm con spalla beige classic skin (anche l’occhio vuole la sua parte). Ora gli stessi pneumatici sono montati sulle Mavic Aksium e potendo sfruttare pressioni di utilizzo intorno a 5.5bar, la comodità è aumentata ulteriormente, così come il grip in curva.

AGGIORNAMENTO PNEUMATICI (estate 2021)
Dopo qualche migliaio di chilometri la Schwalbe One che avevo montato all’anteriore ha perso una parte di battistrada della dimensione di un’unghia. La casa madre ha riconosciuto il difetto e rimborsato il costo di acquisto. Nell’attesa di trovare un’alternativa il mio vicino di casa mi ha regalato una coppia di Michelin Dynamic Classic da 28mm con cerchietto rigido. Pneumatici onesti senza arte nè parte ed infatti il mio livello di sensibilità ciclistica è elevato al punto che… non sento alcuna differenza con gli Schwalbe. Boh…

Al momento dopo aver finito il Michelin posteriore mi sto apprestando a montare una coppia di Goodyear Eagle Sport da 28mm con bordo in para. A presto aggiornamenti…

STATO DI USURA DOPO 20.000km

ESTETICA
La verniciatura del telaio non ha patito molto ed appare ancora bella lucente nonostante abbia preso anche il sale che in inverno viene gettato sulle strade. Durante una caduta dal cavalletto in garage si è bozzato leggermente il tubo orizzontale ma nulla di evidente nè preoccupante.
Manubrio ed attacco sembrano appena usciti dalla fabbrica ed il nastro manubrio è ancora l’originale e non risulta consumato.

Col de la Cayolle – settembre 2018

TRASMISSIONE
I pezzi di ricambio Shimano 105 sono abbastanza economici, circa la metà di Ultegra e poco più di Tiagra, senza dimenticare che sono anche robusti e duraturi: in 20.000km ho cambiato 2 catene ma corone e pignoni sono ancora gli originali e penso di arrivare almeno a 25.000km.
Sicuramente influisce anche la pulizia periodica che faccio lavando il gruppo accuratamente ogni 2/3 uscite ed ingrassando con olio originale Shimano. Il cambio ha richiesto la regolazione una sola volta.
Il movimento centrale Shimano filettato non scricchiola e non appare usurato, semplicemente lo ingrasso tutti gli inverni.
La pedivella lato destro risulta scolorita in un tratto di 10mm ma è praticamente impercettibile e comunque risolvibile con un pennarello indelebile nero.
Guaine e cavi sono ancora gli originali Shimano ed ho sostituito i pattini una sola volta.

AGGIORNAMENTO TRASMISSIONE (primavera 2022)
Dopo circa 25.000km di onorato servizio era arrivato il momento di sostituire la trasmissione Shimano 105 perchè, oltre all’usura generale, era presente anche un fastidioso cigolio: dopo varie prove ho scoperto che misteriosamente arrivava dalla puleggia superiore del cambio posteriore. Sono diventato matto a cercare da dove proveniva il rumore!

Quindi ho effettuato la sostituzione di:

– catena Shimano
– pacco pignoni Shimano 105 11-32
– corone Stronglight 49-34 avrei preferito le originali Shimano ma sono ormai introvabili visto il periodo e comunque non c’è alcuna differenza anche a livello di funzionamento
– kit pulegge Shimano 5800

RUOTE
Dopo aver preso un tombino profondo in discesa a velocità elevata il cerchio posteriore si era leggermente stortato. Problema risolto con una decina di euro dal meccanico. Cuscinetti e ruota libera non hanno dato segni di cedimento al momento.

STATO DI USURA DOPO 30.000km

AGGIORNAMENTO TELAIO (primavera 2023)
Nella zona degli attacchi borraccia posti sul tubo obliquo si è formato una notevole ossidazione dell’alluminio, che ha fatto gonfiare la vernice. Ho risolto picchiettando sulle “bolle” con un martelletto e di fatto eliminando la vernice, successivamente grattando con carta vetrata fine (1000 ad acqua) fino a portare il metallo a nudo.

Successivamente ho mascherato la zona con nastro di carta e verniciato con una bomboletta di nero acrilico.
Essendo la zona nascosta da borraccia e porta borraccia il ritocco è praticamente invisibile. Ammetto però che questa “fioritura” dell’alluminio mi ha fatto storcere il naso…

AGGIORNAMENTO MANUBRIO (estate 2023)
Dopo 6 anni di onorato servizio ho deciso di sostituire il nastro manubrio che iniziava a dare i primi segni di cedimento, pertanto giustificati dopo più di 30.000km. Purtroppo sotto al nastro ho trovato che il manubrio originale Canyon era ridotto piuttosto male, con evidenti segni di corrosione dell’alluminio, probabilmente dovuti all’allenamento invernale sui rulli dove il sudore difficilmente evapora.
La sostituzione con un manubrio nuovo è stata d’obbligo e la scelta è ricaduta su un Deda Zero in offerta su GambaCicli a 20€ spedito a casa; insieme al manubrio è arrivato anche il nuovo nastro Cinelli Cork blu, molto confortevole e che ha dato un colpo di colore generale alla Endurace.
Ho approfittato di manubrio e nastro nuovi per sostituire anche cavi e guaine (il cambio posteriore era diventato impreciso) con un nuovo set Shimano.

AGGIORNAMENTO ESTETICA GENERALE (estate 2023)
In un pomeriggio di follia ho deciso di lucidare tutta la bicicletta, smontandola quasi completamente. La vernice del telaio aveva iniziato ad opacizzarsi e da Aliexpress erano arrivati un po’ di particolari in alluminio anodizzato azzurro. Dopo qualche ora passata tra polish e panni di cotone, il telaio è tornato a luccicare come da nuovo ed i particolari azzurri adesso fanno pendant con il nastro nuovo nastro manubrio.

CONCLUSIONI

La Canyon Endurace AL può essere la bici ideale per chi vuole iniziare a pedalare una bici da corsa ma non vuole spendere una cifra importante oppure per chi – come me – non ha velleità competitive ma vuole godersi una bicicletta comoda e reattiva, dalla linea classica che di certo non calamita gli sguardi come una Aeroad ma che è comunque un bell’oggetto tecnicamente valido.

Esco spesso a pedalare con amici che hanno bici bellissime e leggerissime e perfomanti ma non mi sono mai sentito lo sfigato della compagnia solamente perchè ho la bici più economica del gruppo.

Anche perchè la Endurace mi ha sempre portato dove sono arrivati anche loro. A volte mi ha portato oltre. A volte ci ho messo un po’ più di loro. A volte un po’ meno.
Ma ciò che importa è che ho sempre trovato piacevole pedalare questa bicicletta.

Sicuramente posso consigliare questa Endurace AL a chi vuole un ottimo prodotto, solido ed affidabile e con un rapporto qualità/prezzo incredibile perchè, nonostante l’aumento di 100€ rispetto al 2017, anche all’attuale prezzo di 1.199€ è un ottimo acquisto (primavera 2021).
Aggiornamento 2023: il prezzo è aumentato di ulteriori 100€ arrivando agli attuali 1.299€, sono state eliminate le versione montate con Shimano Tiagra ed Ultegra ed è quindi rimasta a listino solo quella con il gruppo Shimano 105.

Per maggiori info visitate direttamente il sito Canyon alla sezione Endurace: www.canyon.com